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L’atmosfera
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da cui è mantenuta la differenza di pressione. Una
alterazione della quantità di acido carbonico produr¬
rebbe risultati considerevoli non soltanto chimica¬
mente, ma pure nel clima, poiché il gaz è un grande
assorbente di calore.
Vi sono tuttavia provvigioni di compenso che fa¬
rebbero assai lento l’aumento del gaz. Se la pressione
di esso aumenta, le piante assorbono quel gaz ed
emettono ossigeno. Le acque della Terra formano un
apparato regolatore ben anche più importante. Le
combinazioni chimiche nelle quali può entrare l’acido
carbonico col mare, sono riversibili. Uno degli effetti
di questo si è che vi è ricambio costante di acido
carbonico tra le acque e l’aria sovrastante a quelle.
Se vi è una pressione maggiore di acido carbonico
nell’aria le acque ne assorbono di più. Presentemente
la quantità di acido carbonico nell’aria ammonta a
circa tre parti su io.ooo. La quantità nel complesso
dei mari è di circa ventisette volte maggiore di quella.
Per ottenere l’aumento di acido carbonico nell’aria,
sino a quattro parti su io.ooo, sarebbe necessario in
primo luogo di aggiungere un terzo della quantità di
già presente. Ma ciò non basterebbe, perchè il mare
continuerebbe ad assorbirlo, e secondo gli esperimenti
del Dott. Krogh, se l’oceano dovesse essere ricon¬
dotto in equilibrio con l’atmosfera alterata vi dovrebbe
essere un'altra addizione di due volte l'ammon¬
tare dell’acido carbonico ora presente nell’aria. Ciò
significherebbe un’aggiunta all’aria, da qualche fonte
terrestre, di più di 5 bilioni e mezzo di tonnellate di
acido carbonico. Un calcolo di questo genere aiuta a
spiegare la costanza dell’atmosfera e per indicare la
grandezza dei cambiamenti che sarebbero richiesti per
produrre in quella delle variazioni. Inoltre, quest’ as¬
sorbimento di gaz dal mare non è un processo lento.
Esso ha luogo con rapidità notevole, e l’oceano risponde