Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/23

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La formazione di sistemi solari 7 Senza continuare ulteriormente in queste critiche dei particolari, noi possiamo forse dire che l’azione dì qualche forza esterna, differente da quella dell’attrazione mutua delle particelle della nebulosa, dev’essere immaginata per spiegare l’origine della sua formazione di sviluppo in un sistema. L’origine della massa nebulosa, dalla quale il sistema solare fu supposto esser stato svolto, non fu presa in considerazione da Laplace. Egli suppose la sua esistenza e la sua rotazione; ed allora procedette a dimostrare, com’egli pensava, in qual modo il sole ed i pianeti potessero essere stati formati da quella nebulosa nel corso delle età. Laplace, tuttavia, difettava di una parte delle cognizioni che sono possedute attualmente dai moderni astronomi e dai moderni ideatori di cosmogonie. Egli ignorava l’ubiquità delle nebulose a spirale. La scoperta delle nebulose a spirali fu fatta originariamente da Lord Rosse ; e sebbene già esistesse dapprima il dubbio circa l’esistenza di queste formazioni, la fotografia ha per tal modo pienamente confermato che tra centinaia di migliaia di nebulose (i) che sono state risolte dal riflettore di Crossley, all’osservatorio di Lick, la più grande porzione assume questa forma. Il prof. J. E. Keeler ha notato che « ogni piccola nebulosa compatta che non mostra evidente l’aspetto della struttura spirale appare essere eccezionale ». Il signor J. Wilczynski di Berlino ha dimostrato matematicamente che una forma a spirale suole essere assunta da una massa di gaz in moto rotatorio. recentemente mosse dal signor F. R. Moulton, Astrophysical Journal, marzo 1900 ; e dal sig. J. N. Stockwell. Astrophysical Journal, marzo 1904. (1)« Il riflettore di Crossley», da J. E. Keeler, nel The Astrophysical Journal, XI, pag. 325 (1900). Keeler ha trovato 120,000 nebulose prima della sua morte, avvenuta nel 1900. Il prof. Perrine ha dipoi supposto, qual numero approssimativo, quello di 500,000.