Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/326

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302 Lo sviluppo di un pianeta di Marte è argomento di discussione, e così pure lo sono le proprietà di ritenere calore della sua atmosfera. Lowell è disposto a valutare tutte queste condizioni ad un più alto estimo che gli altri osservatori di Marte ; ed egli rigetta la proposizione messa innanzi da alcuni teorici, che ciò che si vede delle calotte polari di Marte, sia neve di acido carbonico piuttosto che vapori acquei congelati. Egli accenna ad una larga zona azzurra intorno alla discioglientesi calotta polare di Marte, durante la primavera, come una prova che vi è del ghiaccio o della neve liquefacen- tesi, e non acido carbonico solido, il quale mutasi direttamente dallo stato solido a quello gazoso senza passare per uno stato liquido intermedio. Egli ha altresì confermata la presenza di umidità su Marte mediante la dimostrazione evidente dello spettro. Nello stesso tempo, come ci fa osservare uno dei di lui critici, Mr. E. W. Maunder (i), dell’osservatorio di Greenwich, le calotte polari su Marte diminuiscono con una rapidità e sino ad un grado oltremodo in eccesso relativamente a quanto avviene di analogo nelle corrispondenti calotte polari della Terra. La spiegazione può ritrovarsi parzialmente nella lunghezza dell'estate di Marte, ed in parte nella piccola quantità di umidità sul pianeta, e quindi nella sottigliezza del deposito polare, ma principalmente consiste nella prontezza colla quale la neve appena fusa si convertirebbe in vapore, che viene trasportato verso l’Equatore. Tuttavia Lowell non si limita ad una critica dissolvente. Egli offre una soluzione del problema glaciale, la quale si è che la preponderanza di ghiaccio e di neve fosse dovuta non già a variazioni di durata dell’inverno e dell’estate, ma alla caduta di una maggior quantità di neve. « La quantità di neve che può (i) « Knowledge », Marzo, 1910.