Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/404

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38o Lo sviluppo di un pianeta Secondario e del Terziario fosse di tale enorme durata da concedere il tempo per la simultanea estinzione di numerosi gruppi di rettili giganteschi e per lo sviluppo in tutti i grandi continenti di mammiferi molto più elevati e svariati. Ma questo non ci adduce molto più vicini ad una soluzione del problema della sparizione dei rettili. Essi sopravissero in grandi forme terrestri ed acquatiche sino al termine del periodo Cretaceo ; delle lucertole giganti marine ossia Mosasauri nel mare, e dinosauri erbivori e carnivori sulla terra. È stato detto che la loro scomparsa preparò la via ad un’evoluzione dei mammiferi (i), e con ciò s’intende dire che, senza dubbio la loro rimozione, quali competitori nel procacciarsi il cibo, abbia dato ai mammiferi una migliore opportunità di sopravvivenza, di diffusione, di sviluppo. La natura cominciò da capo con i piccoli membri non specializzati della classe dei quadrupedi a sangue caldo lentamente a costrurre, nella famiglia dei mammiferi, i grandi animali che furono di nuovo per dominare la terra ed il mare. Verso la fine del periodo Cretaceo, sebbene molti rettili fossero estinti, ve ne furono alcuni che vissero ancora all’apice della specializzazione e della grandezza : ed i mammiferi che vivevano trepidando tra di essi, furono tutti senza eccezioni, di piccola statura, e di forme umili e non cospicue. Quindi viene il gran cambiamento. Alcuni geologi hanno interpretato la scomparsa dei rettili come un’illustrazione di deficienza di forza vitale, la quale avendo servito ad estollere una specie al suo più alto punto di sviluppo o di specializzazione, dopo di ciò vacilla come fiamma prossima ad estinguersi. Altri, tra i quali è il Dott. A. R. Wallace, attribuisce il (t) Dott. Fairfield Osborn, « The Age of Atammals » (Macmillan, 1910) pag. 97.