Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/467

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Appendice F 441 quella tal gente, l’uso dei metalli, e si adoperavano pietre di varie sorta, tanto come materia prima per farne delle armi e degli arnesi, quanto per lavorare quella materia greggia, cioè per rompere, per sfaldare o per scheggiare quelle pietre greggie onde ridurle foggiate in varia guisa ad utensili. Codesta è la grande Età della pietra, dell’uomo preistorico ; età che nell’Europa occidentale giunge all’incirca sino a 2000 anni av. Cr. Quest’epoca, assai lunga, viene a sua volta suddivisa; e quella parte di essa a noi più prossima, dal modo più raffinato di lavorazione degli arnesi, viene indicata col nome di età della pietra levigata per distinguerla dall’altra precedente che era l’età della pietra rozza. L’età della pietra levigata può essersi estesa sino a circa 7000 anni av. Cr. nell’Europa. Quel periodo è pure denominato neolitico. Risalendo oltre quello si trova una grande lacuna e quindi si deve riconoscere che dei grandi cambiamenti geologici, i quali hanno probabilmente richiesto molte migliaia d’anni, devono esser avvenuti ; soltanto ci è dato di riassumere i loro risultati che si manifestano in variazioni di livello di grandi porzioni della crosta Terrestre ; ne rimase assai alterata la disposizione dei mari e delle terre. Nell’epoca corrispondente, ossia nel periodo paleolitico, le armi e gli arnesi rinvenuti sono di pietra rozza. Si trovano adunque delle selci così lavorate in età contemporanee all’esistenza in Europa del mammouth e del rinoceronte peloso; e più addietro ancora se ne trovano nelle ghiaie alluvionali — che contengono pure le reliquie di un grande elefante primitivo, e dell’ippopotamo — e che furono depositate da antichi corsi d’acqua scomparsi, ma predecessori degli attuali. I geologi, fondando le supposizioni loro sullo studio delle replicate invasioni glaciali, e delle successive loro ritirate, hanno stimato che le più antiche di quelle ghiaie potrebbero venir attribuite ad un’età di 400.000