Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/468

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442 Lo sviluppo di un pianeta anni addietro; senza escludere peraltro che quest’età possa essere ben maggiore, fors'anche il doppio di quella accennata. In codeste ghiaie si rinvengono degli arnesi di selce — cioè dei pezzi di selce ovali, leggermente affusolati, ed alquanto piatti, lunghi da cm. 7 a 24 all’incirca — foggiati in quel modo mediante martellatura a colpi, ognuno dei quali faceva saltar via una grossa scheggia di selce. Quelli fatti rozzamente, i più primitivi che fossero stati sino ad ora riconosciuti senza contestazione quali lavori dell’uomo, sono detti del tipo « Chelleano », da Chelles (sulla Senna) dove per la prima volta furono studiati. Ma in varie località si sono ritrovate delle selci rozzamente foggiate, di una data ancora più antica di quelle del tipo Chelleano, e, per molti scienziati, esse portano le traccie evidenti della lavorazione dell’uomo. Quelle furono denominate eoliti-, però la fiducia nel loro carattere di lavorazione artificiale incontra molta opposizione da parte di un certo numero di dotti. Non era infatti ammesso dalla grande maggioranza che 1’esistenza dell’uomo potesse risalire oltre il periodo Quaternario, ossia al di là del Pleistocene, come dai giacimenti, in cui gli eoliti erano rinvenuti, sarebbe stato lecito di supporre. La scoperta fatta ad Ipswich, in un campo di argilla da mattoni, di un gran numero di eoliti, viene ad apportare nuova luce su questa controversia. I primi eoliti di Ipswich furono rinvenuti dal signor Reid Moir nell’Ottobre 1909, in un giacimento situato alla base di ciò che è conosciuto come un deposito Pliocenico, cioè nel Red Crag (1) di Suffolk. Il signor Reid Moir continuò per tre anni e più le sue ricerche tutto all’ingiro nel distretto, nelle altre cave di quella formazione, e ritrovò parecchi altri esemplari, i quali forniscono ora ampio soggetto a discussione. Due geologi distintissimi, che furono entrambi prefi) Vedasi tabella a pag. 439-