Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/55

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L’origine dei satelliti 37 data di marea di materia plastica che andava spostandosi di continuo attorno a quella, alterando la forma di essa. La quantità di moto di rotazione che andava quindi perduto da uno dei compagni del sistema Terra-Luna, doveva essere ricomparso, in qualche altra parte del sistema. Può esser data una semplicissima illustrazione di questo. Se un individuo tenendo nelle sue mani un paio di quei pesi, ad uso dei ginnasti, a braccia tese girerà sulla punta dei piedi, o si farà girare da una tavola o piattaforma girevole, egli potrà considerare sè stesso come un esempio di un sistema moventesi con un certo « momento di quantità di moto ». Ma, se mentre ancor sta girando, egli lascia ricadere le sue braccia, tenendo i pesi da ginnasta ai fianchi suoi, egli troverà che la velocità della sua rotazione aumenta. Inversamente, se egli inizia l’esperimento colle sue braccia ai fianchi suoi, e poi subitamente le rialza e tiene i pesi all’infuori a braccia tese, la velocità della sua rotazione diminuirà. La ragione è affatto evidente. Alcune delle particelle del « sistema » hanno o una minore, o una maggiore distanza da percorrere: e per conseguenza il sistema in conformità a dette condizioni gira a maggiore od a minore velocità. La perdita in un senso è compensata nell'altro. Il modo con cui questa agiva nel nostro sistema, era col respingere la Luna più lontano dalla Terra, cosicché nella sua rivoluzione orbitale il compenso del lavoro fatto era corretto. La quantità di moto rotativo andava perdendosi; essa era di nuovo ritrovata nella quantità di moto orbitale. La Luna quindi si ritraeva sempre più e sempre più dalla superficie della Terra. Il « momento della quantità di moto » era conservato coll’aumento della quantità di moto orbitale della Luna, mentre