Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/126

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schianterò da quest’elce... a punto questo

fia buono..., ond’io potrò piú prontamente
smover il sasso. Oh come è grave! oh come
è ben affisso! Qui bisogna il tronco
spinger di forza e penetrar si dentro,
che questa mole alquanto si divella.
11 consiglio fu buono. Anco si faccia
il medesmo di qua. Come s’appoggia
tenacemente! È piú dura l’impresa
di quel che mi pensava. Ancor non posso
svellerlo, né per urto anco piegarlo.
Forse il mondo è qui dentro? o pur mi manca
il solito vigor? Stelle perverse,
che machinate? il moverò mal grado.
Maladetta Corisca e, quasi dissi,
quante femmine ha il mondo! O Pan Liceo,
o Pan che tutto se’, che tutto puoi,
moviti a’ prieghi miei :
fosti amante ancor tu di cor protervo.
Vendica ne la perfida Corisca
i tuoi scherniti amori.
Cosi in virtú del tuo gran nume il movo,
cosi in virtú del tuo gran nume e’ cade.
La mala volpe è ne la tana chiusa;
or le si dará il foco, ov’io vorrei
veder quante son femmine malvage
in un incendio solo arse e distrutte.
Coro.
Come se’ grande, Amore,
di natura miracolo e del mondo!
qual cor si rozzo o qual si fiera gente
il tuo valor non sente?
ma qual si scaltro ingegno e si profondo