Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/127

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il tuo valor intende?

Chi sa gli ardori che ’1 tuo foco accende,
importuni e lascivi,
dirá: — Spirto mortai, tu regni e vivi
ne la corporea salma. —
Ma chi sa poi come a virtú l’amante
si desti e come soglia
farsi al suo foco, ogni sfrenata voglia
subito spenta, pallido e tremante,
dirá: — Spirto immortale, hai tu ne l’alma
il tuo solo e santissimo ricetto. —
Raro mostro e mirabile, d’umano
e di divino aspetto;
di veder cieco e di saver insano;
di senso e d’intelletto,
di ragion e desio confuso affetto!
e tale, hai tu l’impero
de la terra e del ciel ch’a te soggiace.
Ma (dirol con tua pace)
miracolo piú altèro
ha di te il mondo e piú stupendo assai,
però che quanto fai
di maraviglia e di stupor tra noi,
tutto in virtú di bella donna puoi.
O donna, o don del cielo,
anzi pur di Colui
che ’l tuo leggiadro velo
fe’, d’ambo creator, piú bel di lui,
qual cosa non hai tu del ciel piú bella?
Ne la sua vasta fronte,
mostruoso ciclope, un occhio ei gira,
non di luce a chi ’l mira,
ma d’alta cecitá cagione e fonte.
Se sospira o favella,
com’irato leon rugge e spaventa;
e non piú ciel, ma campo