Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/152

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e senza frutto e senza te, cor mio.

Mi moro, oimè ! Mirti...
Nicandro. Certo ella more.
Oh meschina! accorrete,
sostenetela meco. Oh, fiero caso!
Nel nome di Mirtillo
ha finito il suo corso;
e l’amor e ’1 dolor ne la sua morte
ha prevenuto il ferro.
Oh misera donzella!
Pur vive ancora, e sento
al palpitante cor segni di vita.
Portiamla al fonte qui vicino. Forse
rivocheremo in lei
con l’onda fresca gli smarriti spirti.
Ma chi sa che non sia
opra di crudeltá Tesser pietoso
a chi muor di dolore
per non morir di ferro?
Comunque sia, pur si soccorra e quello
facciasi che conviene
a la pietá presente,
ché del futuro sol presago è ’1 cielo.

SCENA SESTA

Coro di cacciatori, coro di pastori con Silvio.

Cacciatori. O fanciul glorioso,

vera stirpe d’Alcide,
che fère giá si mostruose ancide!
Pastori. O fanciul glorioso,
per cui de TErimanto
giace la fèra superata e spenta,
che parea, viva, insuperabil tanto!