Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/153

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Ecco l’orribil teschio

che, cosi morto, par che morte spiri.
Questo è ’1 chiaro trofeo,
questa la nobilissima fatica
del nostro semideo.
Celebrate, pastori, il suo gran nome,
e questo di tra noi
sempre solenne sia, sempre festoso.
Cacciatori. O fanciul glorioso,
vera stirpe d’Alcide,
che fère giá si mostruose ancide!
Pastori. O fanciul glorioso,
che sprezzi per altrui la propria vita,
questo è ’l vero cammino
di poggiar a virtute;
però eh’innanzi a lei
la fatica e ’l sudor poser gli dèi.
Chi vuol goder degli agi,
soffra prima i disagi;
né da riposo infruttuoso e vile,
che ’l faticar aborre,
ma da fatica, che virtú precorre,
nasce il vero riposo.
Cacciatori. O fanciul glorioso,
vera stirpe d’Alcide,
che fère giá si mostruose ancide 1
Pastori. O fanciul glorioso,
per cui le ricche piagge,
prive giá di cultura e di cultori,
han ricovrati i lor fecondi onori!
Va pur sicuro e prendi
ornai, bifolco, il neghittoso aratro;
spargi il gravido seme
e ’l caro frutto in sua stagione attendi.
Fiero piè, fiero dente
non fie piú che tei tronchi o tei calpesti,