Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/165

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che ’1 cielo è fastidito

di cotesto tuo tanto
fastoso, insopportabile disprezzo
d’araor, del mondo e d’ogn’affetto umano?
Non piace ai sommi dèi
l’aver compagni in terra,
né piace lor ne la virtute ancora
tanta alterezza. Or tu se’ muto si,
ch’eri pur dianzi intollerabil tanto ?
Dorinda. Silvio, lascia dir Lineo,
ch’egli non sa quale, in virtú d’Amore,
tu abbi signoria sovra Dorinda
e di vita e di morte.
Se tu mi saettasti,
quel eh’è tuo saettasti,
e feristi quel segno
eh’è proprio del tuo strale.
Quelle mani, a ferirmi,
han seguito lo stil de’ tuo’ begli occhi.
Ecco. Silvio, colei che ’n odio hai tanto,
eccola in quella guisa
che la volevi a punto.
Bramastila ferir: ferita l’hai;
bramastila tua preda: eccola preda;
bramastila alfin morta: eccola a morte.
Che vuoi tu piú da lei? che ti può dare
piú di questo Dorinda? Ah garzon crudo!
ah cor senza pietá! Tu non credesti
la piaga che per te mi fece Amore:
puoi questa or tu negar de la tua mano?
Non hai creduto il sangue
eh’i’ versava dagli occhi:
crederai questo, che ’l mio fianco versa?
Ma, se con la pietá non è in te spenta
gentilezza e valor, che teco nacque,
non mi negar, ti prego,