Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/279

Da Wikisource.

non ebbero la commedia e la tragedia co’ debolissimi lor prin- cipi, che niente altro, per testimonio del medesimo Aristotile, furono che rozzi e, secondo che la ragione ci persuade, assai brevi improvvisamenti. E cosi, occupando, non senza sua molta lode, questo bel luogo, da penna greca o latina non ancor tócco; e regolando molti pastorali ragionamenti sotto una sola forma di drammatica favola, e distinguendola in atti, col suo principio, mezzo e fine sufficiente e proporzionato, col suo nodo, col suo rivolgimento, col suo decoro e con l’altre parti sue necessarie, se non il coro, che fu poi giunta del Tasso, ne fe’ nascere una commedia, se non in quanto le persone introdotte sono pastori, e per questo la chiamò «favola pastorale». Talché, si come la vita cittadina ha il suo dramma, che si chiama «commedia», cosi, per opera del Beccari, la vita pastorale anch’essa ha il suo, che si chiama pur «pastorale», ancorché in forma comica sia composto. La invenzione è poi stata con tanto applauso ricevuta dal mondo e si felicemente autenticata in Parnaso, che i primi trovatori del nostro secolo, e spezialmente il sopranominato Torquato Tasso, il qual non può negare d’essere stato nel suo bellissimo Aminta iniitator del Beccari, si son recati a gran pregio non solo lo ’mpiegarvi l’opere loro, ma il conseguirne ancora, o sperarne almeno, sovrano onore e lode di poesia. Or questo titolo di «favola pastorale» non vuol dire altro che azione di quella sorte d’uomini che «pastori» sono chiamati. E, percioc- ché ogni azione drammatica bisogna che sia o comica o tragica o mista, il Sacrificio del Beccari non ha dubbio che ’n forma di commedia non sia tessuto, avendo le persone private, il riso, il nodo, lo scioglimento e ’l fine, eh’è tutto comico. Ma egli non la volle chiamar «commedia», prendendo il nome generico invece dello spezifico, e disse anzi «favola» che «commedia» per non usare impropriamente quel nome, il quale, avvengacché per la forma e per l’altre sue parti ottimamente le convenisse, nulladimeno, per esser fuori della cittá e non rappresentandosi cittadini, assai men propriamente deH’ordinario col titolo di «commedia» si sarebbe nomata. È poi corso questo aggiunto di