Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/51

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ond’han le vite frali

del nascer l’ora e del morir la meta;
ciò che fa vaga o queta
ne’ suoi torbidi affetti umana voglia,
e par che doni e toglia
Fortuna, e ’l mondo vuol ch’a lei s’ascriva:
dall’alto tuo valor tutto deriva.
O detto inevitabile e verace,
se pur è tuo concetto
che dopo tanti affanni un di riposi
l’arcada terra ed abbia vita e pace;
se quel che n’hai predetto
per bocca degli oracoli famosi,
de’ duo fatali sposi,
pur da te viene, e ’n quello eterno abisso
l’hai stabilito e fisso;
e se la voce lor non è bugiarda,
deh! chi l’effetto al voler tuo ritarda?
Ecco, d’amore e di pietá nemico,
garzon aspro e crudele,
che vien dal cielo e pur col ciel contende;
ecco poi chi combatte un cor pudico,
amante invan fedele,
che ’l tuo voler con le sue fiamme offende,
e quanto meno attende
pietá del pianto e del servir mercede,
tant’ha piú foco e fede;
ed è pur quella a lui fatai bellezza,
eh’è destinata a chi la fugge e sprezza.
Cosi dunque in se stessa è pur divisa
quell’eterna possanza?
e cosi l’un destin con l’altro giostra?
o, non ben forse ancor doma e conquisa,
folle umana speranza
di porre assedio a la superna chiostra,
rubella al ciel si mostra,