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in qualche forma, alquanto del rigore antico»1. Parla il duodecimo capitolo di coloro che non potevano essere ricevuti come fratelli; ed ecco quali. «In questa Compagnia non sia ricevuto veruno heretico o sospecto di fede, o infamato di rexia; nè veruno usuraio, o che faccia illicito guadagno, per sè o per altri, o che abbia facto, se imprima no ristituisce interamente; nè veruno giocatore; nè veruno che usi in taverna disordinatamente, o in disonesti luoghi; nè veruno giullare; nè veruno apostata; nè veruno scomunicato; nè veruno che porti arme continuamente, se non avesse legittima cagione e che per sua volontà nolla porterebbe; nè veruno che tengha odio o nimistà; nè veruno che abbia meno di xxi anno; nè veruno che sia d’alcuna Compagnia simigliante alla nostra; nè veruno messo di Comune».
§ 5. Di trentadue rubriche si compongono questi Capitoli, scritti d’una mano fino al XXIII inclusive; nè parrà inutile agli studiosi di questi monumenti della storia e della lingua che io ne dia i titoli.
1. Come veruno sia tenuto a colpa d’anima.
2. Che uficiali debbia avere la Compagnia.
3. In che modo s’elleggha lo Priore elli altri uficiali della Compagnia.
4. Come si debbiano eleggere li tre Coreggitori.
5. Della sollecitudine et dell’uficio del Priore.
6. Dello uficio del Sopriore o vero Proveditore, et dell’infermi della Compagnia.
7. Dell’uficio del Camarlingho maggiore.
8. De’ due Camarlinghi o vero Sagrestani.
9. Della raunanza della Compagnia, et del modo da venire in Capitolo per le feste.
10. Della confessione, della comunione, del digiuno, dell’orationi che sono tenuti.- ↑ Muratori, Antichità Italiane; Dissertazione LXVIII: Della redenzion de’ peccati, ecc.