freddo dilatali si o restriiigonsi, pensa se la umana
volontà, nuvoletta poverina lasciata in abbandono
all’uragano delle passioni. Giustizia (questa nuova
definizione ce la somministra Brunetto Latini, maestro
di Dante) è abito lodevole per lo quale l’uomo
fa opere di giustizia; manco male adesso la giustizia,
abbassato il volo dalle regioni della metafisica,
incomincia a rasentare la terra, ma ci vuol
poco a comprendere come questa definizione manchi
di due estremi, senza i quali la giustizia si risolverebbe
a nulla, ovvero a danno; e sono: certezza
della costanza dell’abito, e notizia sicura delle opere
giuste. Passiamo ad altra definizione: Giustizia è
studio di non fare troppo o troppo poco ed osservare
lo mezzo. Dio ne liberi! la sarebbe giustizia
da moderati; e il nome ha trucidato la cosa. Per
mi po’ che tu ci pensi sopra, tu conoscerai che ai
termini di cotesta definizione, chi ti ripescasse caduto
e ti lasciasse poi fra il pelo dell’acqua e l’orlo
del pozzo, sarebbe giusto; giusto avrebbe a giudicarsi
colui il quale, potendo rubarti un sacco di
scudi, te no lasciasse la metà; e a ragionare così non
costa altra fatica che aprire la bocca, e’ ci sarebbe
da sbattezzarsi pensando come sia tanto facile starsene
zitti, e come ciò non di manco, l’uomo s’incaponisca
di sfringuellare a vanvera. Più positivi,
parecchi definiscono per giustizia il patibolo addirittura,
ovvero il luogo dove si fa la festa ai con-