Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore I.djvu/265

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capitolo viii. 243

dannati; e questa, a mio parere, ha da essere la giustizia vera, imperciocchè i diversi significati della giustizia si adattino maravigliosamente a simile significato: così giustiziare denota uccidere i condannati dalla giustizia; giustiziati gli uccisi dalla giustizia; giustiziere quegli che uccide gli uomini giudicati dalla giustizia.

Dunque smetti l’ubìa di cercare la giustizia nei, tribunali; ella sta di casa altrove; cercavi i giurati: di fatti e’ ci sono: mira chiuso in cotesto casotto quel branco di brave persone. Li vedi? Guardali bene, sono i giurati, ovvero i giudici del fatto: a quale specie di animali essi appartengano non è cosa facile dire: a quella dei feroci, no certo: se le sembianze umane potessero significarsi a suono di musica direi, che presentano una scala semitonata dalla faccia della pecora fino a quella del montone; il demonio dello sbadiglio si è impossessato dell’anima e del corpo loro; con la bocca senza requie, ora aperta ed ora chiusa, raccontano la storia di tutte le forme dei mascheroni che furono, e predicano la profezia di tutti i mascheroni da fontana che saranno fino alla consumazione dei secoli: onesti tutti da ventiquattro carati buon peso: veruno di loro diede mai agli avventori meno di undici once per libbra: è calunnia del Giusti, che taluno di essi vendesse zenzero per pepe buono, egli ci mise unicamente pane pesto, od anche a ciò indotto dallo scrupolo, che il pepe