Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore I.djvu/277

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capitolo viii. 255


segnare? che siate benedetti, che cosa volete voi che insegnino! Che il papa è padrone del cielo e della terra; infallibili i suoi responsi; egli potere con una parola del nero far bianco, il tondo quadro, e così via. I preti sono fungosità dello errore: dopo secolari travagli la verità appena li può pigliare di mira, e voi li armate di tutto punto, affinchè tornino alle conquiste della superstizione? Voi vedrete il prete rigermogliare peggio della gramigna, che scusso di famiglia semina e non ara, e alla raccolta miete per venti: anche ieri tutti l’ossequiavano come potente; ieri ed oggi lo venerano molti: voi l’offendeste, voi lo spogliaste, ed oggi vi assottigliate il cervello per dotarlo di forza per vendicarsi e rifarsi della odiata inopia. Il mondo, insomma, è una contradizione divisa di giorni e di notti, e il peggio incoglie a cui non vi si adatta.

Difensori del prete due avvocati insigni; entrambi parziali pel ministero che regge: non già perchè importi loro un ministero o un re, o un reggimento piuttostochè un altro; essi possiedono vele per tutti i venti e carte per tutti i mari: stanno per cui comanda. Uno di loro, quel grasso, è celibe; lui non dilettano davvero la gloria o il desiderio di giovare alla patria e simili altre quisquilie: egli vuol vivere con quanto di meglio produce l’alma natura per tutta la superficie della terra; e perchè anco la ghiottoneria si compiace della estetica, egli