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268 il secolo che muore


Intervenne il presidente, il quale disse:

— La non si stia a seccare di più, e risponda con garbo.

Ora, siccome costei compariva magrissima, non è da dirsi quale e quanta ilarità destasse nell’uditorio la lepidezza del presidente; e la testimone indispettita osservò:

— Caro lei, subito che per colpa sua i giovanotti lasciavano le ragazze, ciò significa che se li pigliava per sè.

Le passioni, massime le passionacce, ragionano sempre così.

Le beghine a carico deponevano avere veduto la Felicina sbadigliare alla messa: ed una volta, alla predica del padre Giabolò, domenicano, si era addormentata: decisamente religione ella non ebbe mai.

Per ciò che spetta ai documenti, quelli che concernevano la Felicina procedevano a rovescio degli altri allegati sul particolare di don Liborio, cominciavano bene e finivano male; mentre i secondi mostravano patente brutta sul principio, e giù giù conchiudevano in lode. Era curioso considerare come la buona fama di queste due creature facesse l’altalena nel mondo, mentre la reputazione dell’uno declinava, quella dell’altro andava in su, e viceversa. Ci voleva altro che Fabrizio per combattere le arti dei gesuiti, e posto che egli avesse potuto