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romano? padri, poichè voi non sentiste il debito di protestare in nome delle vostre figliuole, lo faccio io, e dichiaro che movendo il primo passo nel fòro, non avrei mai creduto inciampare in tanta indegnità.

Guardatevi di favellare alle vostre figlie di colpe, di delitti e di patiboli, bensì dite loro, che la società minacciata di naufragio ha gettato sopra esse l’ancora della speranza; e, od esse la salveranno, o veruna altra cosa potrà; serbino non pure i corpi, ma si le anime incontaminate da ogni malefico influsso: quando le ammaestrerete fate di porre il dito sul vangelo, colà dove predica: «voi avete udito che fu detto dagli antichi non commettere adulterio, ma io vi dico, che chiunque riguarda una donna per appetirla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore:» dite loro che l’anima della donna ha da essere un santuario di pensieri casti e soavi; dalle sue labbra devono fluire sempre parole di consolazione e di amore; e dalle sue mani, pari agli arbori di mirra e d’incenso emanare perpetuamente atti di carità. Dimenticate i concetti sciagurati del pubblico ministero; sperdeteli al vento, e caso mai vi tornassero alla memoria sbanditeli come la tentazione del maligno.

E voi, fanciulle, la testimonianza delle quali, troppo fiducioso io invocai, invece di sovvenire alla vostra sorella caduta, voi avete portato fascine al rogo e fuoco per ardervela sopra; — voi sole siete quelle