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282 | il secolo che muore |
blico ministero per tessere grande parte di accusa,
la gioventù perversa e gli atti biechi del prete accusato
od egli dissimula o scusa... quasi li loda! Dat
veniam corvis, vexat censura columbas. Ecco il
procuratore del re, curandaio dell’anima di don Liborio,
me lo tuffa, inquinato di mille sozzure, nelle
sue pile e me lo rende di bucato: ecco il nuovo
Saulo nella persecuzione della innocenza; casca da
cavallo e, in grazia del procuratore del re, si spacca
il capo? No... diventa Paolo... uno apostolo... un
santo.
I tribunali così esteri come nostrani — continuava il giovane alzando la voce — vanno pieni di processi per delitti scellerati e nefandi, pei quali di leggieri si comprende come i preti abbiano elevato la ipocrisia alla sublimità di scienza. La religione hanno convertito in coccio da tartaruga, dentro cui si rannicchiano quando stormisce sul capo loro l’ira degli uomini e di Dio... Dio, del quale s’industriano snaturare nelle menti umane lo intelletto e lo amore mediante superstizioni, idolatrie e gaglioffaggini, che il popolo imbestiano così da disgradarne i bruti...
— Avvocato — interruppe il presidente — io adoperai fin qui, a vostro riguardo, molta indulgenza, considerando essere questa la prima vostra orazione, adesso poi mi parrebbe mancare al mio dovere se non v’invitassi a temperare le vostre parole, trat-