Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore I.djvu/316

Da Wikisource.
294 il secolo che muore


Imparziale il riassunto del presidente parve, ma togli un micolino di qua, un zinzino aggiungi di là; qui smussa leggermente una punta, e lì aguzzala; appoggia la voce sopra un periodo, e un altro susurrane, chè la voce colorisce più e meglio del pennello assai, e tu ti troverai ad avere con intera coscienza composta una relazione imparzialmente assassina; tale appo cui giudicheranno galanteria la lingua dell’aspide e la coda dello scorpione.

Nocque a Felicina il riassunto del presidente troppo più della requisitoria del procuratore generale, imperciocchè questa sembrasse, com’era veramente, irosa e sleale, mentre l’altro fu giudicato mansueto, e retto; quegli irritò, questi convinse. Nè punto meno riuscirono insidiose le questioni messe innanzi ai giurati, laberinto vero, per uscire a salvamento del quale sarebbe bastato appena il filo di Arianna; e la più parte dei giurati non conobbe altro spago, che quello col quale legavano i cartocci a bottega.

I giurati chiusi in Camera a deliberare, non riuscendo in tutto a formarsi da por loro un giudizio, nè potendo vincere la confusione in cui caddero per la moltiplicità delle questioni, accordaronsi a pigliare per guida il lume che traspariva dal riassunto presidenziale, e dove parve a loro che inclinasse al si eglino dissero sì, e dove al no, senza tanto beccarsi il cervello, dissero no.

In meno di un’ora fu finita ogni cosa; la più parte