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avrebbero anch’essi le loro colonne traiane, napoleoniche
e nelsoniane.
Le arti cortigiane possono lamentare la dispersione dei trofei di sangue; la umanità se ne rallegra. Il cantore che lusinga gl’istinti feroci del popolo non riceverà mai il premio dello amplesso di Dio; bene l’amore sarà una corda della sua lira, non già un sentimento del suo cuore. Fin qui i francesi delirarono ubbriacarsi di sangue, più che di vino, ed oggi, non si potendo inebriare col sangue altrui, bevono il proprio.
E l’uomo ragnatelo, che fu Napoleone III, il quale
prima ridusse la Francia in condizione d’insetto, e
poi la risucchiò; adesso torna, pieno di speranza,
a ordire la sua tela per riagguantare la mosca
morta.... Almeno Belzebub era il demonio delle mosche
vive! Anco co’ denti fradici si mangia, anco
con la viltà si campa, anco allo strepito delle maledizioni
assuefannosi le orecchie, e si dorme: uomini
siffatti prima di ogni altra cosa vogliono vivere,
ed a ragione; curano la materia, perchè sono e sentono
essere totalmente ed unicamente materia.
Con lo amore si cammina a gran giornate, e poichè il conte Ludovico ed Eponina si amavano senza incontrare ostacoli, potete immagmare voi se la macchina scivolasse a tutto vapore. Però bisogna dire che lo amore di questa non fosse uguale in tutto