Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore III.djvu/74

Da Wikisource.
72 il secolo che muore


— Ma insomma, interruppe Probo impazientito, o Abramo, tu mi hai preso a godere.... ch’è questo che tu trovi in me?

— Trovo, rispose solennemente l’ebreo, che il polso ti batte con le pulsazioni dell’ottanta per cento.... sangue purissimo dell’usura.... nelle vene del Rothschild non circola migliore; e qui fece per inginocchiarsi dinanzi a lui.

Allora Probo Seigatti ebbe una visione: come dentro al raggio di sole che penetri per un foro nella camera oscura vediamo mulinare miriadi di atomi luminosi, così a lui fu rivelata la moltitudine infinita degli scrocchi, dei barocchi, dei retrangoli e dei lecchifermi; gli si schierarono davanti le specie innumere dei babbi morti, dei carrozzini, degli stellionati, dei finti telegrammi, delle false novelle, dei supposti corrieri; vide le coperte insidie, le segrete trappole, le suste, le carrucole, le corde, onde la rendita pubblica ed ogni valore si alzano e si abbassano: gli fu aperto il segreto di impietrire il sangue del popolo e darlo ad intendere diaspro; di congelare le lacrime e farle passare per pelle, di colare i gridi di disperazione traverso il vaglio di giornalisti traditori, e giurarli applausi entusiastici, anzi frenetici. Al fine della visione una lingua di fuoco gli cascò sul capo, e quivi cominciò a bruciare alimentandosi con tutto quanto avanzava nel cuore di Probo di palpito