Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/116

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crocifissi su le strade maestre per insegnamento altrui. — Voi altri sapete, che i Romani per colpa dei Cani stettero a un pelo di andare a filo di spada per opera dei Galli, ma voi ignorate com’essi se la legassero a dito ond’è che ogni anno come entrava il mese di Agosto, con un ramo di salcio impalassero qualcheduno fra i pronipoti di quelli45. Bella giustizia, proprio da Romani, che si vantavano nati per bandire leggi nel mondo, far portare ai nepoti la pena della colpa degli avi! Però non vo’ tacere, che la disgrazia de’ Cani fu la fortuna delle Oche, avvegnachè i Romani per rimunerarle della vigilanza la quale salvò il Campidoglio e Roma, statuissero, che la prima funzione dei Censori, quando entravano in ufficio, avesse ad essere quella di pattuire l’appalto del nutrimento delle Oche46.

Vuoi farti un’idea chiara dello invitatorio del Diavolo, il quale diceva così: de malo in peius venite, adoremus? Svolgi le storie degli uomini, e vedrai. Qui sopra li resi Cani impalati per colpa degli avi dei bisavi: adesso bada a questa altra: nella Scozia, quando quella baldracca della fortuna