Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/9

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Innanzi tratto meco stesso mi consigliai a radunare le ossa sparse intorno a me, ed ingegnarmi a ricomporre il mio scheletro, imperciocchè io andassi pensando: — e come mi presenterei io davanti ai tribunali senza piedi nè mani?

Senza piedi, pazienza! senza mani non si è anche visto! Necessarie pei litiganti, e gli accusati, necessarissime si sperimentano pei giudici. Senza queste i giudici non potrebbero fare assolutamente cose da giudici, come in grazia di esempio, — prendere la penna per sottoscrivere le sentenze.

Ma ahime! le falangi delle mie dita andavano disseminate in moltiplici frammenti, ed io non sapeva a qual santo votarmi, da che sempre meco ragionando io dicessi: — i Santi adesso tutti intesi nel giudizio finale non avranno tempo, nè voglia per ascoltare le supplicazioni dei morti.

E guardando fisso con immenso affetto le ossa disseminate conobbi con meraviglia come la intelligenza rimasta nel cranio prendesse a esercitare sopra quelle la virtù dell’ombra, o della calamita sulla paglia, o sul ferro. Così ricuperai le ossa delle mani: al-