Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/74

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conio; i proti (tale ordinando i sacri Canoni) dovevano essere per filo e per segno in ogni parte interi, ma guai a loro (tale i sacri Canoni ordinando) se si fossero attentati di adoperare le naturali loro facoltà. Vero è bene, che i preti ai sacri Canoni non davano retta, e se taluna li domandava come monna Belcolore:

Oh fanno i preti cosifatte cose?

eglino col prete da Varlungo rispondevano; — sì, Tacciarti noi meglio degli altri uomini; o perchè no? e dicoti più, che noi facciamo miglior lavorio, e sai perchè? perchè noi maciniamo a raccolta181. Ovvero con le parole, che disse a Bartolina da Selza Giacomo parroco di Martinengo, che poveretto se gli ebbe a tagliare — pensi tu ch’io non sia così uomo di carne e di ossa come tuo marito? Io ho tutto ciò che tuo marito ha, eccetto che mi mancano alquanti capelli sul capo182. E peggio o meglio si affaticavano segretamente attorno a cosiffatta bisogna coloro che più ostentavano vituperarla in palese, come apparve nel caso del cardinale da Brema, il quale mandato da papa Calisto in Inghilterra a purgarla dallo scandalo delle concubine dei preti, era colto in letto insieme a femmina di partito183. Onde fu trovato spediente, poichè i preti castrarsi per acquistare il regno dei cieli non