Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/47

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flauto, giurò per gli Dei che in quanto a sè gli preferiva i nitriti del suo Cavallo398. Gli Svedesi in antico tanto ebbero in abbominio i musici, che ne concessero la strage, e questo si argomenta dal castigo dell’uccisore, il quale appariva piuttosto scherzo che altro; imperciocchè l’omicida del musico fosse per legge tenuto di dare all’erede del morto un paio di scarpe nuove, un paio di guanti ed un vitello; però l’erede non guadagnava mica tutta questa roba a bocca baciata; all’opposto gli conveniva acquistarla nel modo che sto per dire. L’omicida e l’erede del morto recavansi in cima ad un colle; quivi il primo metteva la coda del vitello insegata in mano al secondo, poi sferzava l’animale; se questo scivolasse (ed ordinariamente scivolava) di mano all’erede, invece del vitello aveva fischi e sassate. Da questa Svezia a quella dell’attrice Giannina Lind, il Rosignolo del settentrione, la differenza è grande399! I re dei Persi e dei Medii relegavano addirittura i musici fra i parassiti ed i buffoni, ma via, cotesti erano barbari e non fanno caso; guardiamo altrove. Ahimè! La causa umana in questa parte non diventa punto migliore. Platone consigliava incoronarsi di fiori i musicanti e donatili coll’obolo dei suonatori randagi accomiatassersi: più severo di lui Antistene denigrò Ismenia per uomo di gusti obliqui perchè tenesse in casa un tubicinante so-