Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/67

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ell’erano novelle, ed io le ho dette piuttosto per imparzialità che per crederci, epperò me ne lavo le mani. Noi altre Bestie non avemmo giudici fra noi, dacchè nè anche conoscemmo misfatto. Il nostro Cambiagi417 fu la Natura la quale, invece di stampare i lenzuoli ed impastarli ai canti, fece una legge breve e ce la impresse nel cuore: questa legge religiosamente osservando avemmo in tasca i giudici.

Quantunque conoscessi anticipatamente la vanità delle mie, ricerche, non omisi diligenza per investigare negli archivii di casa, se alcuno Asino fosse stato legislatore e, come presagiva, fu: non però così delle altre Bestie, imperciocchè tu hai da sapere come uno degli antichissimi imperatori della China andando a diporto lungo le sponde del mare vedesse salire su fuori da quello una Tartaruga, la quale gli portò scritto su la groppa di scaglia un Codice intero, ed egli avendolo esaminato a dovere e trovatolo al caso, senz’altra fatica l’applicò ai suoi popoli. Io non saprei affermarti la novella vera e neanche screditartela per falsa: fatto sta che il popolo chinese teneva della Tartaruga dalla cima dei capelli alla punta dei piedi, onde in quattromila anni si trovò a non aver fatto un miglio418; e parve che qualche altro popolo lo volesse imitare in Italia, non fosse altro nelle leggi sul matrimonio civile. Conosco eziandio le preten-