Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/68

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sioni delle Cavallette, dei Granchi, e dei Gamberi al componimento delle leggi del mondo, dacchè le Cavallette sostenevano avere dettato quelle che saltavano avanti, i Granchi le altre che camminavano di traverso e i Gamberi quelle che stornavano; ma coteste erano grullerie, chè gli uomini sapevano saltare, andare storti e a ritroso senza mestieri Bestie. Basta; in quanto a me ripeto che gli Asini non furono legislatori..

Non so se tu abbi mal sentito parlare di un certo coso chiamato Alfonso Lamartine: uomo parmi non si potesse dire, bensì piuttosto un organo di Barberia, conciossiachè mettesse tutto in canzona, e prima di ridurre la storia dei varii popoli di Europa in ode saffica, aveva svaporato la Rivoluzione di Francia in ditirambi419. Un giorno condusse la sua pallida Musa per le terre d’Italia, come i milordi inglesi costumano menarci le moglie tisiche, e poichè le sgronchi chi, le membra intirizzite col calore delle ceneri dei nostri sepolcri, e rifatto su le guancie un po’ di vermiglio con le vampe dei nostri soli, l’accomodò per fantesca in casa Byron per reggere lo strascico alla musa di cotesto signore. E fin qui non ci era niente a ridire; ma il cuore e il cervello di costui assai somigliavano al mondo disfatto, dove mentre un lato appariva luminoso l’altro s’intristiva nella oscurità; quindi da quella, malvagia bestia, ch’egli era, tirando calci