Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/72

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sto, che nella pertinacia è più fermo di lei: non confidi pertanto la verità di superare il suo eterno avversario con l’evidenza e bontà dei precetti, dove non sia tenace a riedificare quanto l’errore si mostra fastidioso a distruggere. Tre cose, si apprende dal Macchiavello, fanno di mestieri ad un Popolo: ch’egli sia franco dalla dominazione straniera, integro e libero; difficile conseguirle tutte in un tratto a popolo nascente, impossibile poi a popolo che, decaduto per vizii proprii e per ingiuria esterna, attenda a rigenerarsi. Badate al primo ed al secondo scopo, però che questi stieno come legati insieme: ad acquistarli poi tutti i partiti sono buoni, come pure anche tutti gli uomini quasi, e quasi tutte le passioni, quantunque ree, cupide e ingenerose. A costruire un tanto edifizio, grazia di Dio sarebbe avere in pronto uomini eredi della virtù romana; all’opposto ci occorrono lebbrosi di corruzione; non importa, piglia gli uomini come sono pel fine di farli diventare come devono essere. Se presumi per incominciare, ch’essi si rendano od altri gli renda virtuosi, gli è fiato perso; prima perchè la virtù pubblica nasce dalla Libertà e non la genera e questo è vecchio; poi perchè non potrai fare senza l’aiuto di quelli che la Libertà fastidiscono; terzo finalmente, gli stessi principi troverai restii a prendere le mosse dell’affrancare anche in parte i popoli dalla vecchia tirannide col pre-