Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/73

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testo che immaturi alla Libertà ne abuseranno, la quale cosa suona repulsa espressa, dacchè davvero io non ho mai veduto al mondo tirannide la quale intenzionalmente o con le pratiche tolga il carico di educare i popoli a bene adoperare la Libertà; però questo è quanto dire, io pretendo gli uomini in perpetuo soggetti ad assoluto dominio. Tu per tanto ti attendi a trovare gente subdola, codarda, dei proprii comodi smaniosa, avara del suo, cupida dell’altrui; ti attendi a trovarla eziandìo del servaggio cultrice o indifferente, della patria immemore, alla virtù (ultimo male!) irrisora; in Italia specialmente in fino all’osso rosa dalle marmeggie sacerdotali, troppo più funeste degli Unni, dei Vandali e degli altri barbari antichi ormai passati e de’ barbari moderni che passeranno; prendi di tutto; ogni sasso per gettarsi nei fondamenti buono: e se tu cerchi gli esordi degli avi non avrai da rallegrarti; simbolo e precetto la divina Commedia del tuo Allighieri, per salire in paradiso gli è forza rifarci dallo inferno. Le terre d’Italia sono tutte piene di tiranni, cagione di debolezza e di servitù; aiuta uno a divorare gli altri; diventato questo unico e grosso potrà misurarsi, con maggiore o minore probabilità di buon successo, col nemico straniero e respingerlo oltramonte. Torre di mezzo questi tirannetti con guerra aperta la sarebbe ardua, però che il comu-