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una ideologia discussa che un girarrosto perfetto. Sarò un asino, lo riconosco, ma preferisco il girarrosto.

Mi consolo però come i dannati ed i mariti traditi, con la buona compagnia, la quale mi ha messo in bocca i termini irriverenti usati qui sopra; e mi rallegro pensando che in riga di metafisica accadrà quel che è accaduto dai sette sapienti della Grecia fino ad oggi, cioè che ogni anno verrà fuori una nuova teoria, distrutta dalle fondamenta l’anno dopo da una teoria nuova, e così fino alla consumazione dei secoli; salvo che il colto pubblico non si avveda della burletta e non prenda a torsoli di cavolo questi cavadenti, l’ultimo dei quali si spaccia sempre pel più illustre di tutti; salvo che, se non tutta, almeno per tre quarti, questa inane filosofia non vada dove sono andate tante scienze sue sorelle, l’alchimia, l’astrologia e tira via.

Se la domanda fosse lecita, io chiederei a che cosa serve la filosofia ne’ licei del regno? Probabilmente a seccare i ragazzi con un esame di più, mentre ne hanno già tanti. Dicono che è una ginnastica dell’intelligenza e che abitua a pensare: ma allora insegnate ne’ licei anche il giuoco degli scacchi, che Aristotele v’aiuti! Che bisogno c’è di insegnare a quei poveri ragazzi tante corbellerie, come l’esistenza reale delle idee o il bello assoluto? E poi, domando se si può chiamar scienza quella che da mille professori è professata in mille diverse maniere, con sistemi e conclusioni diverse? Tanto fa insegnar la cabala del lotto per la quale ogni