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Filosofia | 173 |
pettegola ha le sue teorie infallibili. È scienza quella? Che compassione!
Anch’io ebbi al liceo un prete spretato che mi insegnò i sillogismi infallibili pei quali si dimostrava, anzi si toccava con mano l’esistenza di Dio. Dopo, ho sentito dire che un certo Emanuele Kant con altrettanti sillogismi aveva dimostrato il contrario. A chi credere? Nello stesso liceo m’insegnarono il gran teorema del quadrato dell’ipotenusa, che il professore chiamava il ponte degli asini. Ebbene, non ho mai trovato nessuno che abbia dubitato della dimostrazione, meno astrusa, meno superba di quella dell’esistenza di Dio, ma più certa ed insegnata da un onest’uomo che non era mai stato prete. Il professore di greco mi faceva spiegare quel benedettissimo Senofonte e dopo ho trovato che tutti lo spiegano alla stessa maniera, ma ho trovato che tutti poi avevano idee diverse da quelle dell’ex-prete filosofo. E quando, cresciuto d’anni, mi sono voltato indietro per vedere la strada fatta, ho rimpianto amaramente il tempo sciupato a mettermi in testa delle panzane mamianiste, contiste, vacue e sacerdotali.
Che nelle Università ci siano dei professori di filosofia, pazienza. Vorrei solo che una volta alla settimana fossero obbligati a discutere tra loro sopra un dato punto di filosofia, s’intende con la camicia di forza, per impedire le vie di fatto. Queste discussioni edificherebbero gli studenti sulla serietà di certe dottrine e di certe riputazioni e sarebbe questo il maggior vantaggio che si potesse trarre