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plaude ed i Giurati assolvono. Il libro del Dumas è quindi buono per noi come allora pe’ francesi, buono pei legislatori di Parigi e di Roma, inascoltato probabilmente dai conservatori dell’una e dell’altra nazione. Qui, come in Francia allora, i liberali per ridere applaudirono benevolmente, salvo poi ad agire come consigliano l’abate Vidieu e l’abate Margotti; poichè questa è la logica pratica dei liberali juste-milieu.

Eppure anche questi liberalucci annacquati confessano che la famiglia è malata e tocca nei suoi più intimi organi di vitalità. Non c’è bisogno di credere alla umoristica ironia di Onorato Balzac ed agli ameni calcoli coi quali nella Fisiologia del matrimonio cerca il numero delle donne oneste in Francia, per accorgersi che dappertutto in questi poveri paesi latini e cattolici ferve un processo di dissoluzione gravissimo. Bastano le statistiche ufficiali che c’insegnano quanto diminuiscano i matrimoni e quanto cresca il vizio. Ma questo per certi ingegni che vivono in sfere ultramondane e cantano virtuosi ideali, questo non è vero, o almeno è spregevole verismo occuparsene; salvo poi rovesciare tutta la colpa addosso al verismo che se ne occupa se qualche terribile infiammazione viene a suppurare. La verità fa paura. Veritas odium parit.

Dove l’organismo della famiglia è più tocco, è in Francia. Si grida alla corruzione, e il Trochu, buon’anima sua, aggiungeva corruzione italiana. Può darsi che, non trovando un calmante nella famiglia come ora è costituita, gl’istinti brutali che pure bisogna ri-