Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/245

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un uomo di coraggio 235


— Ella porta il lutto di suo padre? — domandò Federico sommessamente e con un volto di circostanza.

— Appunto, — rispose Giselda di Fuscaldo e tacque un momento, ma poi subito si scosse e sorrise, come se la voce della vita meno triste, la richiamasse a più vicina realtà.

— Senta, maestro, — ella disse allo Zirli, che s’inchinò tutto sconvolto dall’appellativo lusinghiero con una espressione di modestia offesa, — le pare che vi sia un lungo lavoro da compiere?

— I ritratti sono quasi tutti in cattivo stato, — rispose Federico osservandoli da vicino; — bisognerà mandarmeli allo studio ad uno o a due per volta, ed io cercherò di restaurarli nel minor tempo possibile.

— No, no, — mormorò Giselda riflettendo — mi occorre che tutto sia in ordine in meno di un mese, ed a quel modo si perderebbe troppo tempo. Io la pregherei invece di accettare per qualche settimana la mia ospitalità. Ella potrebbe così lavorare tranquillamente in un paese quieto, sano, con una vista incantevole, con una compagnia discreta della quale, spero, non avrebbe a rammaricarsi.

— L’invito è molto tentatore, — rispose perplesso Federico, — e lusingherebbe ben altri che non un povero artista oscuro come sono io.