Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/13

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lettere d’amore

via d’uscita. Devi affermare d’aver trovato quel pacco di lettere fra le carte di Marta dopo la sua morte e di averle, chi sa perchè, conservate con l’intenzione di distruggerle un giorno.

— E Arturo crederà?

— Non c’è ragione perchè non creda, dal momento che non sospettò mai nulla. È un consiglio che ti dò da amico e da complice. Fanne ciò che vuoi, ma avresti torto a rifiutarlo.

Tutti e due in piedi in mezzo al piccolo salotto ben chiuso dalle tappezzerie oscure, dai cortinaggi pesanti che lasciavano appena filtrare una pallida luce di tardo inverno subalpino, essi si scambiarono a voce sommessa sebbene vibrante le parole sottilmente scaltre o affannosamente perplesse di quel loro tristo ma necessario intrigo, il quale era destinato a bendare gli occhi di un vivo, fidando sul silenzio di una morta, allo scopo di conservare quasi intatta nel mondo una famiglia legalmente costituita e di impedire la rovina di alcune esistenze e di molte illusioni.

Quando Fernanda Marzi pose piede nella carrozza chiusa che l’aspettava all’uscita, non piangeva più, ma la sua faccia immobile e fredda come una maschera pareva suggellare nell’anima buia una deliberazione amara ma fermamente stabilita.

Trovò rincasando suo marito seduto alla scrivania con le tempia strette fra le mani e di-


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