Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
come guarì luciana vannelli |
chiaramente con quale decisiva gravità quell’amore fosse penetrato nella sua vita, e con quale risoluta energia ella intendesse far valere il proprio diritto a scegliersi per marito l’uomo che le piaceva.
Il giovine, ancora perplesso dinanzi a quella subitanea audacia, taceva fissando il suolo, con una ruga di corruccio fra l’arco dei cigli, finchè obbiettò un po’ roco, senza sollevare la fronte, come se non ardisse guardarla:
— Tu forse non hai pensato a una cosa.
— Che cosa? — scattò Luciana con impazienza.
— Che potrai un giorno pentirti di ciò che adesso decidi con tanta sicurezza. Tu sei una signorina di città, ricca e istruita: io non sono che un contadino rozzo, e non posseggo che il mio fucile e quattro palmi di terra al sole. La vita che io posso offrirti è troppo diversa dalla tua, perchè non ti sembri meschina.
— È la vita che mi piace, ed oltre a questo mi è ormai impossibile rinunziare a te.
— La gente dirà ch’io ho fatto con te una buona speculazione.
— Lascierai parlare la gente, o la manderai da me se desidera spiegazioni al riguardo. Del resto, questo tuo preoccuparti del mondo significa che non mi ami.
— Oh, anima mia, piccola madonnina santa
- 195