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la porta della gioia |
— Come impiegherò il mio tempo fino a mezzanotte? Ho giurato di non lasciarmi più attrarre dalla roulette, ma i giuramenti fatti nelle sale da giuoco sono come quelli fatti al letto dei moribondi. Si è autorizzati a non mantenerli.
E così dicendo mise un biglietto di banca sull’undici.
— Onze, rouge impair et manque.
Aveva vinto centosettantacinque lire. Ma il suo pensiero era lontano: egli vedeva la torre toppata di licheni, i cigni addormentati, l’antica porta di cedro e una pallida figura di donna che saliva trepidante l’erta frondosa ed entrava come una diafana apparizione nella casa.
— Rèpètition! Onze, rouge impair et manque.
Un movimento di meraviglia dei giocatori lo richiamò alla realtà. Veniva un’altra volta l’undici che non era uscito per tutta la sera e Lucio D’Almea si trovò d’un tratto la sua somma moltiplicata per trentacinque.
— Six mille trois cents francs à monsieur.
Quando ebbe nelle mani tutto quel denaro dispose nelle tasche i gettoni suddividendoli secondo il loro valore e ne lasciò qualcuno sul tappeto. Una donna rugosa dai capelli rossi gli disse melliflua:
— Mi dia un luigi, signore. Le ho portato fortuna. Sarò la sua mascotte.
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