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Tacquero entrambe di nuovo, e la matura dama scrutò per un lungo momento nell’ombra la persona accasciata e sconvolta della giovane donna, e non aggiunse parola. Ma pensava intanto con amara meraviglia: — Anche costei va dunque incontro a qualcuno che muore, a qualcuno che ella ama? E chi sarà quest’altro agonizzante? Un fratello, un amante, un marito? V’erano dunque tanti che stavano morendo a quell’ora stessa?

Ella non rivolse più la parola alla sconosciuta, ma nell’ombra dello scompartimento, sotto la lampadina velata intensamente d’azzurro, incominciò pur essa a piangere in silenzio.

Piangeva senza un singhiozzo, senza un sospiro, senza un gemito le sue terribili lagrime materne che fino allora non avevano potuto sgorgare. Piangeva quasi per una comunicazione di debolezza dinanzi alla desolata anima umilmente messa a nudo da quell’altra afflitta. E se ne sentiva sollevata pur nella tragica incertezza in cui si dibatteva fra le ardenti speranze del cuore e gli sconsolati ammonimenti della ragione.

Poichè la donna matura correva a vedere e a salutare forse per l’ultima volta il suo figliuolo moribondo. Egli era partito quattro