Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/155

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L’UOMO TINTO.

— Eccolo! Eccolo! — annunziò la giovine signora sporgendo il busto dalla balaustrata dell’alta terrazza. E con la mano sottile, dalle unghie molto rosee, additò qualcosa di nero che camminava con lentezza per la strada bianca, laggiù. Nell’atto l’ampia manica del suo chimono di crespo azzurro scivolò e apparve la morbidezza chiara del suo braccio tornito che molte armille d’oro tintinnanti cingevano al polso.

Il giovane che le stava alle spalle buttò la sigaretta e l’afferrò all’avambraccio quasi con durezza.

— Perchè ti occupi di quel vecchio avanzo d’umanità miseranda?

— Miseranda? — ella ripetè, volgendosi a balenargli in faccia il suo riso. — Dicono che quel vecchio avanzo d’umanità possegga pa-