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virgo fragilis Un languor di stanchezza io riconosco nel volger delle tue pupille schive.
Fragil tu sei com'edera di bosco che solo a un tronco avviticchiata vive.
Come l'acqua tu sei, che in ogni chiosco verde si lagna e geme in fratte e in rive, finchè tremando, giù pel greto fosco, sposi al fiume le sue acque giulive.
Si porgono le tue docili mani, sè stesse offrendo a una catena grave con fervor d'umiltà nei gesti piani.
L'anima tua in fondo a' tuoi sfuggenti occhi, saprà sorridere soave sol quando per amare s'annienti.