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tediata Tu t'abbandoni, o pallida indolente, nella ricca mollezza de' cuscini, e in sonnolenta voluttà reclini le ciglia gravi tediosamente, quasi un'ebrezza tenue la tua mente oziosa per strane ombre trascini, o velino i tuoi verdi occhi felini soporiferi aromi d'oriente.
O sei come una bella agile tigre, che s'allunghi a giacer sotto una palma, con sue movenze regalmente pigre.
Ma non t'insidia il serpe tentatore, e tu per scuoter la tua uggiosa calma ti lasceresti pur suggere il