Pagina:Guglielminetti - Le seduzioni - Le vergini folli, Torino, Lattes, 1921.djvu/81

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OSTILITÀ un rancore Non so che sorda ostilità mi armasse ieri contro di te. Forse un rancore oscuro alla guerriglia acre mi trasse.

Pareva che un sottile aizzatore incrudisse il mio riso ed il mio gesto, accosciato nell’ombra del mio cuore.

Amore è il tuo avversario: non già questo che a tratti or sì, or no, fra noi balena, ma un altro, assai nel mio cuore più desto.

Quel che fu dono non offerto, pena non detta, slancio trattenuto in me.

Il vampo di follia, la vita piena in cui non mi travolse altri