Pagina:Guglielminetti - Le seduzioni - Le vergini folli, Torino, Lattes, 1921.djvu/82

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, nè te.

una carità T’ostinasti a picchiare alle mie porte con il tuo cuor nella tua mano a guisa di pietra e a lungo mi chiamasti forte.

E m’ostentavi la tua faccia intrisa di pianto, come un mendicante astuto, per più carpir dalla pietà improvvisa.

Se a qualche carità, pregando aiuto, tu mi forzasti, non imaginare ch’io n’abbia al par di te molto goduto.

Labbra pietose si fan spesso amare, più amare quando vinsero un ritegno per addolcire il cuore di chi appare dopo, ma tardi, d’ogni dono indegno.