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potrebbe fare el medesimo giudicio vero prima che fussino fatti e’ quarantuno, perché e’ meriti di chi ha a essere eletto sono sempre e’medesimi; ma poi che el giudicio si fa piú certo doppo la elezione de’ quarantuno, è segno manifesto che le passioni loro vi possono qualche volta piú che el giusto.

Credo bene che sempre sia fatto doge uno de’ principali, verbigrazia uno de’ quattro o sei che meritano piú, perché non è verisimile che in una cosa di tanto momento si faccia maggiore estravaganzia; pure chi abbia a essere di questi quattro o sei, dá la sentenzia non e’ meriti maggiori, ma le inclinazioni di quegli pochi che eleggono; e però essendo conveniente che a tanto grado sia eletto chi lo merita piú che gli altri, a discernere chi sia questo, sarebbe piú integro, piú incorrotto e manco errerebbe el giudicio di maggiore numero che quello di si pochi1.

Udite dunche quello che mi occorre in questo caso che è importantissimo. Io considero che nelle cittá libere tutti quegli che appetiscono grandezza con mezzi di ambizione hanno tra le altre, dua vie: l’una di pigliare la protezione del popolo e farsi grato alla moltitudine, la quale corre a esaltargli volentieri, perché acquistano fede con lei, mostrando di tenere conto del bene della patria e particolarmente de’ commodi del popolo. E chi ha questo fine non pensa tanto che gli assunti che lui piglia siano giusti o ingiusti, utili o dannosi, quanto che siano tali che abbino a piacere alla moltitudine; e chi è andato per questo cammino è stato qualche volta autore di molto bene e qualche volta di grandissimi mali e di divisioni e scandoli grandi, avendo seminato negli animi del popolo carichi falsi ed opinioni perniziose, come sono piene le istorie di questi esempli; e da questi principi sono nate spesso le tirannide, perché come hanno avuto el credito

  1. La lezione di B. è: di maggiore numero che quello del popolo. Sotto maggiore è segno di espunzione. Poiché la frase che ne resulterebbe non appare accettabile, supponiamo che l’Autore abbia iniziato una correzione e poi dimenticato di compierla. Nell’incertezza adottiamo la lezione di A.