Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/209

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la decima scalata 203


uno quattrino, in modo che, se viene loro adosso una mala fortuna, come spesso interviene agli uomini, non hanno industria o virtú alcuna da potersi riparare o sostenere; anzi ne vengono presto in tale calamitá che è da avergli compassione; sanza che e’ figliuoli, per essere allevati da ricchi ed in su questa sicurtá e boria dello avere assai possessione, pigliano spesso cattivi costumi e vivere licenzioso, in modo che sanza alcuna avversitá di fortuna, co’ vizi loro vituperosamente si disordinano ed impoveriscono, e quando sono caduti nella povertá, non la sanno sopportare, perché non sono usi a sopportare e’ disagi, non a sapere vivere solo con quello che bisogna, come quegli che sono nati ed allevati poveri, che pigliano per piacere quello modo di vivere in che costoro poi si disperano; e quando pure non cadessino in povertá, né per colpo di fortuna né per difetto loro, el vivere superfluo e con gli agi che loro vivono, gli abrevia la vita e gli tiene sempre infelici. Vedete questi ricchi pieni di gotte, pieni di catarri, di renelle, di mille accidenti che gli fanno morire piú presto che gli altri, e mentre vivono gli tengono in miseria; uno disagio che abbino una volta piú che lo ordinario, che non si può sempre guardarsene, gli fa incorrere in sei febre.

Né vi lasciate dare a intendere, che questi che hanno tante possessioni, siano utili alle cittá, perché ne’ bisogni aiutano le cittá; anzi è tutto el contrario, che per la grazia di Dio, per el loro modo di vivere superfluamente e perché le entrate non sono vive, ma che aspettano tempo e carestia, non hanno mai questi tali uno quattrino. Io non gli voglio nominare, ma discorrete voi questi che vivono in sulle possesione: sempre la maggiore parte ha debito, stanno el piú del tempo a specchio e non pagano mai persona. Manco l’onorano; perché l’onore delle cittá non consiste che costoro siano veduti passeggiare gonfiati per piazza o per mercato con lucchi spandoranti e foderati riccamente indosso, o co’ mantelli lucchesini che ardono; ma che abbia cittadini che sappino in ogni caso ed in ogni tempo dire e fare, siano buoni amatori della patria, vaglino di consiglio c di esperienzia, e di chi la cittá si possa