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258 discorsi del reggimento di Firenze


masserizie. Cosa certo mirabile, in quanta continenzia ed in quanto ardore di virtú e poca estimazione della roba, conducessi in uno giorno la cittá sua, e di quanti belli e gloriosi esercizi la empiessi; felicissimo certo e glorioso che avessi grazia di ordinare si bene la sua republica, e molto piú felice di averla acconcia in modo che li ordini e le legge sue durassino molte centinaia di anni ed in tal maniera che, mentre visse sotto quelle, fu molte volte di potenzia e forze capo della Grecia, ma sempremai di gloria ed opinione di virtú apresso alle nazione forestiere la prima. Fui li piú facile a ridurle in atto che non fu facile a Platone, a Cicerone ed a molti uomini dottissimi e prudentissimi metterle in scrittura; in modo che non sanza causa fu opinione ne’ tempi sua che fussi aiutato del consiglio di Apolline Delfico, e ragionevolmente, perché riformare una cittá disordinata e riformarla in modi tanto laudabili è piú tosto opera divina che umana.

A noi è rimasto el poterci maravigliare ed esclamare di cosa tanto notabile, ma di ridurla in atto non ci è lecito non che sperarlo a pena desiderarlo; e però ritornando alle cose che sono in facultá nostra, io dico che questa malattia è tanto difficile che gli è impossibile estirparla; bisognerebbe, come fece lui, levare li usi per e’ quali le ricchezze si desiderano, e questo per la mollizie delli uomini non si può non che altro disegnare. Credo bene che dandosi la cittá alle arme, ed essendo aperta la via di diventare glorioso con quelle, distribuendosi e’ magistrati con riguardo della buona fama e portamenti delli uomini, sendo facile el punire e’ delitti di chi errassi, che tutte queste cose insieme farieno e’ ricchi essere in meno esistimazione che non sono oggi. Aggiugnere’ci una cosa tentata spessissime volte ma male osservata, di limitare e moderare quanto fussi possibile li ornamenti e suntuositá del vestire, le quali fanno apparire la differenzia dal povero al ricco, sono causa di infiammare li uomini al desiderio delle ricchezze, e non bastando alla piú parte e’ modi ordinari dello arricchire, si gettano a mille guadagni vituperosi ed illeciti; sono incompatibili con una instituzione di republica dove si