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262 discorsi del reggimento di Firenze


tra li altri potentati, che non pareva convenirsi al dominio che ha; di che si può dare causa al sito dove la è posta, alla natura delli uomini che per essere inquieti hanno voluto travagliare, per essere industriosi lo hanno saputo fare, per essere suti danarosi lo hanno potuto fare. Queste condizioni hanno fatto che in Firenze e’ cittadini communemente appetiscono el vivere libero e populare, non vorrebbono ricognoscere da alcuno particulare el grado loro ed hanno esosa ogni grandezza o potenzia eccessiva di alcuno cittadino, ed è la inclinazione loro attendere e pensare alle cose delli stati e governi. E questo interviene piú oggi che mai, per essersi e’ cittadini nutriti ed avezzi dal 1494 sino al 1512 a uno modo di governo popularissimo e liberissimo e nel quale parendo loro essere tutti equali, con piú difficultá si assettano a ricognoscere alcuno superiore, e massime vedendo uno solo tanto interamente assoluto arbitro e signore di ogni cosa. Perché se bene per el passato la casa de’ Medici è stata grande e massime Lorenzo, nondimeno la grandezza dell’uno tempo aH’allro non è comparabile, perché ora si comanda ogni cosa grande e minima alla scoperta, allora si conducevano per vie indirette e con modi piú civili, né si usava la autoritá in ogni cosa, ed in quelle che la si usava si mescolava la industria nello eseguirle.

Aggiugnevasi quello che importa assai, che la casa de’ Medici non successe a uno governo meramente populare, ma essendo la cittá divisa ed in mano di piú capi di fazione e fluttuata in simili modi lungo tempo, e di poi essendo rimasta una fazione superiore e grandi e’ capi di quella, non parse che lo stato si togliessi allo universale, ma a’ capi di una altra parte; il che non dispiaceva alli uomini mediocri e populari, che con queste mutazioni non pareva diminuissino el grado loro ma piú tosto, per essere battuti e’ maggiori, miglioravano condizione. E cosí lo stato che nel 1434 venne in mano de’ Medici non parse tolto al populo, ma a uno messer Rinaldo degli Albizzi, a uno messer Palla Strozzi ed a altri simili particulari; ed anche e’Medici non rimasono assolutamente padroni