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118 diario del viaggio in spagna


Èvi uno spedale grande dove sono moltissimi infermi in belle ed ornate camere, e per quello che potei vedere mi parvono bene tenuti; nel medesimo spedale si nutricono e’ bambini che si espongono; ed eziandio vi stanno e’ matti che si chiamono gli orati; e bisogna abbi grande spesa. Èvi uno monasterio di donne che si chiamono le Giunchiere, quale sono tutte nobile, ed ogni volta che vogliono, possono pigliare marito ed uscirne sanza essere obligate a altra osservanzia che di portare el segno; sono intitolate in san Iacopo e però portano per segno nel petto una croce rossa; l’altro abito loro sono veli bianchi o di altro colore in capo ed hanno indosso come catelani, per le buche de’ quali cavano fuori le maniche che sono larghe e di seta o di panno con fodere a modo loro; ma portano colori onesti. Sono circa cinquanta, le quali stanno in uno monasterio grande, ma nel quale sono distinte sette o otto case; in ciascuna di quelle abita, come dire, una maestra con sei o otto fanciulle; fanno professione di essere gentile e cortese; e come in Barzalona arriva qualche uomo di qualitá è menato in una di quelle stanze e sta in una camera a suo piacere a parlare con loro, che sono maestre di cerimonie e di trattenere. Quando truovano marito a proposito loro si maritano; altrimenti si stanno quivi in una vita secolare e che tiene del grande, e nondimeno con fama di essere oneste.

Non sono nella terra alcuni mercatanti forestieri, ché da’ terrazzani è fatto loro mala compagnia. Hanno uno luogo di deposito che lo chiamano la tavola, dove ciascuno in su la fede della cittá può mettere e’ sua danari e qui sono conservati bene e sicuri; stavi scrivani e ministri pagati dal publico, e si conserva insino a qui con gran fede e sicurtá. Raccolto tutto insieme, la cittá è bella e grande cosa per gli edifici, pel mare che batte alla cittá proprio alla loggia de’ mercatanti, pélle strade belle rispetto alla pulitezza e la paritá degli edifici, ma sono strette; per essere dilettevole di giardini bellissimi e di molti aranci; per essere bene populata ed ancora ricca, e, se non vi fussino le discordie loro proprie, quietissima; nondimeno